Epifania dell'umiltà del Signore


Oggi bisogna parlare dei magi che la fede ha condotto a Cristo da terre lontane. Vennero e lo cercarono dicendo: Dov’è il Re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti ad adorarlo. Annunziano e chiedono, credono e cercano, come per simboleggiare coloro che camminano nella fede e desiderano la visione. Non erano già nati tante volte in Giudea altri re dei Giudei? Sant’Agostino






L'epifania è un termine che il cristianesimo ha mutuato dal cerimoniale regale dell'impero ellenistico-orientale. Il sovrano assiso in trono nella sua epipháneia (apparizione gloriosa), concedeva giudizio, esenzioni, benefici. La prima epipháneia del re era detta anche parousía, la "presenza che dava corso ad un' epoca nuova". 

Alcuni re ellenici si fecero chiamare Epiphanês (basti ricordare la figura di Antioco Epifane), per sottolineare il loro "manifestare il bene". Il Vangelo, riprende questo significato, ma applicandolo esclusivamente al Signore, in questa misura tutto il Nuovo Testamento è epifanico: innaugura un' era nuova e definitiva.

Torniamo un pò indietro rispetto a quanto detto finora. Perchè il re assume le vestigia regali per apparire davanti al suo popolo? Era credenza del popolo che il re abitasse una realtà sospesa tra il cielo e la terra, per cui nessuno avrebbe potuto vederlo nella sua arcana gloria senza che egli si coprisse. In questo modo la gloria per essere resa visibile deve limitarsi, ridursi, rendersi visibile. È quello che mutata mutandis si compie nel mistero della regalità di Cristo. In tutta la vita di Gesù, ogni manifestazione della sua divinità è come celato, ri-velato dal limite che veste la stessa manifestazione della gloria di Cristo.

Tutto ciò è palese nel mistero che celebriamo oggi! L'Epifania del Signore, è manifestata ai re Magi, essi sono re che provengono dall'estremo oriente, non fanno parte del popolo di Israele, sconoscono le Sacre Scritture, ma scrutando gli astri, hanno scorto qualcosa di strano, c'è una stella che si muove, che va verso qualcuno, per la loro fede succede qualcosa di desueto. Sono gli uomini a dover obbedire alla legge delle orbite stellari, ogni destino è legato ad una stella, (ancor oggi si dice "è nato sotto una buona stella!"). Da un pò di giorni questi uomini assistono a qualcosa di straordinario, una stella va incontro ad un uomo, un astro cerca un uomo per adorarne la storia! Questi uomini che hanno finora venerato le orbite celesti come detentrici dell'arcano destino degli uomini, comprendono che esiste qualcuno la cui libertà e potenza è infinitamente superiore agli astri, quantunque abiti la terra!

L'ultimo insegnamento che i re Magi ricevono dalle loro dottrine è l'ammissione del loro limite, da questo momento in poi questi astrologi non dovranno più aspettare le tenebre vesperali per indagare il cielo, dovranno soltanto andare con il cuore nell'umile capanna in cui hanno adorato il datore della vita!

Eppure fratelli questa notte di luce è visitata dal limite dell'epifania, il Dio degli eserciti si mostra in un bimbo che geme tra gli stenti e il freddo, non è la sala di porfido in cui nasceva l'imperatore di Bisanzio ad accoglierlo, ma una stalla. Non sono i messi imperiali ad annunciare la nascita del Salvatore, ma dei poveri pastori. Eppure pensate, nessuno più di loro può comprendere l'affetto con cui il pastore anche nelle notti di gelo veglia il suo grege. In una notte anonima e fredda, c'è un cuore che da poco ha iniziato a battere, ma che dall'eternità cerca il suo popolo per stringerlo a sé.


Antonino Pileri Bruno


Post più popolari