Preconio pasquale. Memoria della Vita Eterna

«Esiste una sola Verità: Cristo è risorto! Esiste una sola Verità acquisita da tutti: Cristo è risorto! Se il Figlio di Dio non fosse risorto, allora tutto il mondo sarebe diventato completamente assurdo, Pilato avrebbe avuto ragione con le parole: "Che cos'è la verità?". Se il Figlio di Figlio di Dio non fosse risorto, allora il tesoro più prezioso si sarebbe definitivamente bruciato e la Bellezza sarebbe irrevocabilmente morta. Se il Figlio di Dio non fosse risorto, allora il ponte fra terra ed il cielo sarebbe crollato per l'eternità. E noi saremmo rimasti senza nessuno dei due, perchè non avremmo conosciuto il cielo e non avremmo potuto difenderci dalla distruzione della terra. Ma è risorto Colui davanti a quale noi siamo infinitamente colpevoli, come già il vergognoso Pilato e Caifa. L' immortalità ha assunto su di sé la morte struggente. La verità ha trionfato sulla menzogna. Il fuoco del peccato è stato estinto dall'umile amore». (Pavel Florenskij, L'inizio della vita, in Memoria e risurrezione. In Florenskij e Bulgakov, Pazzini Editore: Ravenna 1997, p. 105).
Il compito più alto della Chiesa è annunciare la memoria del mistero pasquale, come apice dell'azione soteriologica del Verbo incarnato. "Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell'attesa della tua venuta". È nella liturgia che celebriamo l'attualità della nostra temporaneità all'azione di Cristo. In questo senso la liturgia è «luogo di confine tra cielo e terra, in cui l'uomo fa memoria di Dio e invoca l'accoglimento nel grembo della sua memoria, ricevendo il dono della sua realtà empirica». (Natalino Valentini, Memoria e risurrezione. In Florenskij e Bulgakov, Pazzini Editore: Ravenna 1997, p. 22).
É la dinamis distruttrice del peccato a intaccare la memoria. « La memoria è come divorata dalla forza distruttrice del peccato. Il peccato trasforma il tempo del dono originario, colto in tutta la sua totalità e gratuità infinita, in oblio degradante. [...] Al peccato, che è la fonte della frammentazione e della decomposizione della persona, che distrugge e trascina l'esistenza verso la morte, divorandone la vita, si contrappone la memoria, che è creazione ineusaribile di vita, poichè ricostruisce con l'amore la persona nel tempo, in tutta la sua unità e integrità». (Natalino Valentini, Memoria e risurrezione. In Florenskij e Bulgakov, Pazzini Editore: Ravenna 1997, p. 55).
Antonino Pileri Bruno