Vasilij Kandinskij figlio del suo tempo padre dell'astrattismo



"L'arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro". Vasilij Kandinskij












Kandinskij nasce a Mosca il 4 dicembre 1866. Dal 1886 al 1889 studia legge a Mosca. Nel 1896 rifiuta un posto di docente presso l’Università di Dorpat in Estonia per studiare arte presso l’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. Il soggiorno tedesco lo metterà in condizione di confrontarsi con un ambiete artisticamente in fermento. In un primo momento suo maestro sarà Anton Azbè presso cui studierà negli anni 1897-1898, ma l'insoddifazione per il metodo di Azbè lo porterà presso la scuola di Von Stuck il quale resterà colpito delle doti dell'allievo. Nella primavera del 1901 fondò “Phalanx” con lo scopo di diffondere in Germania le opere dei neo-espressionisti. Questa associazione riuscì ad organizzare dodici mostre. Nel manifesto realizzato pre la prima mostra si vedono dei guerrieri, che rappresentano gli artisti del Phalanx, impugnare le lance contro un castello (la tradizione).





Dal 1904 Kandiskij sarà impegnato in una serie di viaggi che lo porteranno in giro per il mondo. Nell'agosto 1908 tornerà a Murnau, presso la Baviera. l'amicizia con Paul Klee porterà Vasilij ha fondare l'associazione "Neu Kunstlervereinigung Munchen". L’opera che più mi ha colpito è un piccolo volume, che mi è capitato tra le mani quasi per caso, “Lo spirituale nell’arte” saggio a cui lavorerà dal 1904 al 1909. È l’opera in cui si delinea in maniera inequivocabile lo stretto rapporto tra dimensione spirituale e dimensione artistica. La stessa opera d’arte ha la capacità di storicizzare l’epoca i cui prende forma.




Leggiamo in un passo intenso quanto profondo:

Ogni opera d’arte è figlia del suo tempo, e spesso madre dei nostri sentimenti. Analogamente, ogni periodo culturale esprime una sua arte, che non si ripeterà mai più. Lo sforzo di ridar vita a principi estetici del passato può creare al massimo delle opere d’arte che sembrano bambini nati morti. […] La nostra anima si sta risvegliando da un lungo periodo di materialismo, e racchiude in sé i germi di quella disperazione che nasce dalla mancanza di una fede, di uno scopo, di una meta. (Kandinskij Vasilij, Lo Spirituale nell’arte, SE: Milano 2005, 17).

Sono parole che ci ricordano l’importanza di essere figli del nostro tempo, ma che al tempo stesso indicano i limiti dell’epoca in cui Kandinskij ed insieme a lui noi tutti viviamo. Il padre dell’astrattismo è un uomo con i piedi a terra, un artista che non ignora che la libertà creatrice si coniuga sempre con dei doveri, ascoltiamo in quale modo li declina:

Ogni artista, in quanto creatore, deve esprimere se stesso. Ogni artista, in  quanto figlio della sua epoca, deve esprimere la sua epoca (stile come valore interiore, composto dal linguaggio dell’epoca e, finché esisterà la nazione, dal linguaggio della nazione). Ogni artista, in quanto è al servizio dell’arte, deve esprimere l’arte (artisticità pura ed eterna che è insita in tutti gli uomini, in tutti i tempi; che si osserva nell’opera di ogni artista, di ogni nazione, di ogni epoca e che, in quanto fattore fondamentale dell’arte, non conosce né spazio, né tempo).

Antonino Pileri Bruno



Post più popolari