Laudato sì. Uniti nella casa comune



«Nel terzo anno del ministero benedetto del fratello papa Francesco, consideriamo una vera benedizione poter condividere una preoccupazione comune e una visione comune per la creazione di Dio. Come abbiamo affermato nella nostra dichiarazione congiunta nel pellegrinaggio a Gerusalemme l’anno scorso: “Siamo profondamente convinti che il futuro della famiglia umana dipende anche da come sapremo custodire, in modo saggio e amorevole, con giustizia ed equità, il dono della creazione affidatoci da Dio. (…) Insieme, affermiamo il nostro impegno a risvegliare le coscienze nei confronti della custodia del creato; facciamo appello a tutti gli uomini e donne di buona volontà e cercare i modi in cui vivere con minore spreco e maggiore sobrietà, manifestando minore avidità e maggiore generosità per la protezione del mondo di Dio e per il bene del suo popolo”». Patriarca Bartolomeo (Regno-doc 11, 2014, 329).


Francesco d’Assisi fa la scelta della povertà rovesciando il modello del padre commerciante o della carriera delle armi. Lo stile del poverello d’Assisi è quello di riformare non con la contestazione ma con l’umile testimonianza di vita, ed è questo stile che scorgiamo nello sfogliare le pagine di questa enciclica. La dottrina sociale della Chiesa emerge come dottrina spirituale. Il papa è attento ai semina verbi, al discernimento dei “segni dei tempi”. Ed è da questa opera di discernimento che emerge come il disegno di Dio sia inscritto nella natura. La cura del creato è lo stile del cristiano. L’enciclica si struttura in sei parti: 1) Quello che sta accadendo alla nostra casa; 2) Il Vangelo della creazione; 3) La radice umana della crisi ecologica; 4) Una ecologia integrale; 5) Alcune linee di orientamento e di azione; 6) Educazione e spiritualità ecologica.

L’enciclica Laudato sì è stata salutata come “un segno ecumenico” (Cf. Laudato sì, un segno ecumenico Avvenire 18/06/2015). In effetti con questa enciclica di papa Francesco la Chiesa cattolica unisce la sua voce al coro composto dalle Chiese di varie tradizioni a favore della salvaguardia della creazione. [Si noti come il progetto culturale «Giustizia, pace e salvaguardia del creato», nodo tematico principale del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) espresso nell’Assemblea di Vancouver nel 1983, divenne il tema della convocazione mondiale di Soul nel 1990 ed in seguito un tema ecumenico permanente]. È proprio in prospettiva ecumenica va osservato come ai nn.7-9 scelga di citare il «contributo del caro Patriarca Ecumenico Bartolomeo, con il quale condividiamo la speranza della piena comunione ecclesiale».








Antonino Pileri Bruno 

 

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