Ioannis Romanidis teologo dell'esperienza




La conoscenza di Dio non proviene dalla fede nel pensiero ma dall'esperienza dell'Illuminazione che è preghiera del cuore nello Spirito Santo. Romanidis



Ioannis Romanidis nasce nel 1927 in Grecia, nello stesso anno i genitori si trasferiscono negli Stati Uniti. La sua formazione teologica è variegata: studia prima nella Facoltà Teologica Ortodossa nella Santa Croce a Brooklin ed in seguito nelle Università di Yale e Harvard. In Europa studia a Parigi presso il Saint Serge e l’Institut Catholique. Nel 1957 difende la sua tesi di dottorato presso la Facoltà Teologica di Atene. Romanidis viene chiamato a rappresentare il patriarcato di Costantinopoli al Concilio Vaticano II. 

Uno dei temi fondanti della teologia del nostro teologo greco è la questione della romanità. Romanidis vede nei bizantini gli eredi della romanità arrivando ad affermare:  

L’etnia romana si trova fino ad oggi solo nel mediterraneo orientale e nei patriarcati romani di Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme… (quindi) romei e cattolici storicamente sono solo gli ortodossi. Gli occidentali non sono né romei, né cattolici.

Nella riflessione teologica di Romanidis, la teologia si appiattisce a mera esperienza monastica, fino ad apparire come una teologia che rifugge da ogni esperienza rispetto alla riflessione sul dato rivelato. Ascoltiamo le stesse parole di Romanidis: 

Per i Padri l’autenticità della chiesa non s’identifica né con la sacra Scrittura, né con i concili ecumenici, ma con l’esperienza dell’illuminazione e della divinizzazione dei profeti, degli apostoli e dei Padri. È quest’esperienza che sta alla base dell’interpretazione della sacra Scrittura e dei concili ecumenici. 

La figura teologica di Romanidis è sembrata uscire dalla scena in quanto coinvolto nella destra al tempo dei colonnelli. Ma speriamo vivamente che con il tempo si possa recuperare una lettura critica quanto serena della sua figura.




Antonino Pileri Bruno


Post più popolari