La teologia del cuore in Tomáš Špidlík. Il cuore nella preghiera tra praxis e théôria



 

 

Nella prospettiva teologico-spirituale špidlíkiana è nell’azione divina che opera come/nella Provvidenza che si offre alla temporalità la relazione Dio-Mondo. La creazione del cosmo non può essere letta secondo una categoria causale perché Dio ed il creato non si possono mettere sullo stesso piano, nello stesso tempo creatore e creatura entrano in una relazione che è inaugurata dal fiat di Dio. Fiat che non è dato una volta per sempre, ma che accompagna l’uomo ed il creato continuamente. La stessa storia della salvezza parla del compimento dei disegni di Dio nella storia; della libertà di Dio e dell’uomo che si donano nel tempo nella dimensione dell’esodo umano ed avvento divino.

Il giudizio della Provvidenza, espressione che Špidlík conia a partire dalla vicenda di Giuseppe venduto dai fratelli, permette all’uomo di leggere la storia personale e del suo popolo sub specie æternitatis, in un ermeneutica che libera la lettura storica da fatalismi legati al nesso di causalità per cui tutto è provocato da un effetto che può essere anche arbitrario. L’uomo trova la sua libertà e la sua vocazione vivendo con gli altri uomini; per questo Špidlík afferma che c’è una vocazione del singolo ed una vocazione delle nazioni.


Antonino Pileri Bruno

 

 



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